sabato 30 maggio 2009

6 - I Grandi del Jazz:John Coltrane-Lester Young


John Coltrane

John William Coltrane (1926-1967) sassofonista.
"Trane", come veniva chiamato per il suo irruento fraseggiare, è stato uno dei più importanti innovatori degli anni 60 ponendosi come cerniera tra la poetica de bebop e la rivoluzione del free jazz.
Il pensiero musicale di Coltrane ha creato folle di proseliti e di imitatori attivi sui palcoscenici di tutto il mondo.
Il passaggio breve ma intenso di questo grande musicista ha marcato un profondo divario tra la musica degli anni 50 e quella degli anni seguenti: in appena un secolo di storia, il jazz si è trasformato da musica popolare in musica colta.
Nel 1948 entra a far parte dell'orchestra di Dizzy Gillespie in cui suona il sax contralto.
Nel 51 l'orchestra si trasforma in un settetto e Coltrane passa nuovamente al sax tenore: con questa formazione registra il suo primo brano.
Nel 52 entra nel gruppo di Earl Bostic, ma un anno dopo inizia ad avere problemi con il consumo di eroina e viene licenziato dal gruppo.
Nel 55 inizia a collaborare con Miles Davis con il quale incide quattro pezzi, Ah-Leu-Cha, Two Bass Hit, Little Melonae e Budo.
Nonostante le divergenze caratteriali inzia un anno di incisioni stupende, fra il 55 e il 56 Davis e Coltrane incidono brani che hanno fatto la storia del jazz.
Su suo incitamento intraprende lo studio del sax soprano con cui incide nel 1960 My favourite things.
Nello stesso anno forma il suo primo quartetto: vi figurano il pianista McCoy Tyner ed il batterista Elvin Jones, che, con il suo drumming possente, riuscirà in affiatamento perfetto con il pianoforte,a ricreare ritmi simili alla musica africana.
Elvin Jones, considerato uno dei massimi batteristi jazz, non si limita a tenere lo swing ma interagisce costantemente con il solista, fornendogli un tappeto ritmico dal quale in ogni momento si possono derivare spunti per improvvisare.
Dopo anni di studio la sua smania perfezionista lo aveva condotto ad una assoluta padronanza tecnico armonica e gli assoli incisi con il gruppo di Miles Davis, quali ad esempio Oleo, Straight no chaser, o quelli con il suo gruppo Moment's notice, Countdown, Giant steps, rispecchiano la sua raggiunta perfezione.
Dal 1961 in poi Coltrane prende coscienza del significato da dare alla propria musica ed inizia la ricerca delle radici e delle origini del jazz, inteso anche come espressione musicale di un popolo.
Aspira all’universalità della propria musica, perché ognuno possa comprendere il suo messaggio, cessa di essere solamente un formidabile solista e diventa un grande musicista ed un importante innovatore.
Studia la musica modale suonata in Africa, in India, in Cina, e nascono brani come Liberia, Venga, Jaleo, India, Brasilia.
Nel 1964 incide A love supreme, una suite in quattro parti: Acknowledgement, Resolution, Pursuance e Psalm, uno dei primi concept album della musica moderna.
Nel 60 Ornette Coleman aveva gettato scompiglio con il suo free jazz, un jazz in apparenza libero da ogni regola, spesso ostico non solo per il grande pubblico, ma anche per molti jazzofili.
Coltrane si schiera dalla parte di questi innovatori, nonostante le aspre critiche verso questa forma estrema di jazz, butta sulla bilancia tutto il suo prestigio, appare insieme ai suoi praticanti ed incide con loro.
Ma la sua salute peggiorava, gli anni dell' eroina avevano provocato guasti terribili, aveva un irrazionale terrore dei medici e rifiutò sempre qualsiasi cura.
La frequentazione delle filisofie orientali lo aveva indotto in uno stato di passiva accettazione del destino, si era convinto di dover morire presto e per questo affrontò il male senza curarsi.
La certezza della morte imminente lo indusse ad andare avanti nella sua ricerca artistica senza più remore, come in una folle corsa verso la fine di tutto.
L’ultimo concerto è del 1966, non vi sono incisioni, ma testimoni hanno raccontato che la sua musica era di un'intensità selvaggia e soverchiante.
Muore nel 1967 stroncato da un tumore al fegato.

Lester Young

(1909-1959) sassofonista, famoso per il suo personalissimo stile come solista e per aver costituito un modello musicale per la generazione di jazzisti che avrebbero dato l'avvio al movimento bebop.
Verso i 18 anni iniziò a lavorare con le orchestre che giravano il middlewest e nel 1934 venne ingaggiato da Count Basie, al quale aveva spedito un telegramma chiedendo di poter lavorare con la sua orchestra, dopo averlo ascoltato alla radio.
Lester, con l'andare del tempo, accentuò l'originalità del suo stile personale, e divenne sempre più eccentrico.
Si persuase d'avere poteri paranormali, e cominciò ad abbigliarsi in maniera stravagante: portava uno strano cappello ed indossava un lungo cappotto nero che gli arrivava fino alle caviglie.
Suonando in orchestra nella sezione dei sassofoni aveva preso l'abitudine di suonare tenendo lo strumento molto inclinato (a volte quasi orizzontale) e faceva uso di questo trucco anche nelle sue esibizioni come solista.
Dopo aver lasciato Basie e la sua orchestra, Lester ne formò una propria con la quale si esibì a New York e a Los Angeles, senza gran successo.
Nell'ottobre del 1944, fu chiamato alle armi, ma fu un esperienza disastrosa, non venne nemmeno accettato nella banda militare a causa del suo carattere e del continuo uso di alcool e droga.
Venne congedato dopo un anno di carcere e questa esperienza lo segnò profondamente rendendolo eccentrico e strambo come mai: si muoveva in maniera strana, si abbigliava in maniera stravagante, divenne apatico ed assente, completamente alcolizzato restava a digiuno per giorni e giorni.
Venne accertato che soffriva di una schizofrenia leggera, con uno sdoppiamento della personalità.
Non riuscì più a riprendersi, morì nel 1959 nell’albergo dove abitava a New York.

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