domenica 28 novembre 2010

I Grandi del Rock: 05 - David Bowie



David Robert Jones, nasce nel 1947 tra i precursori e maggiori esponenti del glam rock inglese (vedi l'articolo dedicato nel Classic Rock Anni 70).

La sua carriera musicale, iniziata verso la fine degli anni Sessanta, copre un arco di circa quarant’anni e ha abbracciato diversi generi artistici e commerciali, dal citato glam rock alla disco, al pop elettronico, e tutti con grande successo.



Dopo diverse esperienze nel 1966 con i Buzz incide Do Anything You Say e I Dig Everything e ottiene un contratto con la Deram Records ma il gruppo si scioglie lo stesso giorno della pubblicazione di Rubber Band.


Nel 1967 cambia diverse formazioni, con i Riot Squad incide Little Toy Soldier, lo stesso anno esce l'album di debutto, intitolato semplicemente David Bowie.
A settembre inizia una delle collaborazioni fondamentali di Bowie, quella con il produttore Tony Visconti.

In questo periodo, inoltre, rimane affascinato dalle performance dell' attore e mimo Lindsay Kemp,tanto che comincia a frequentare i suoi corsi di danza e movimento.


Alla fine dell'anno si avvicina al buddismo e trascorre alcune settimane d'isolamento monastico in Scozia.
Al ritorno Kemp gli assegna una parte nello spettacolo Pierrot in Turquoise.


Nel 1969 incide Space Oddity, l'album non sarà un successo anche se il singolo omonimo diventerà un punto essenziale della sua carriera, il viaggio spaziale di Major Tom è entrato nell'immagginario collettivo.

Inizia a suonare un rock duro e superamplificato.
Esce The Man Who Sold the World, il più duro tra i suoi album, un lavoro molto bello e particolare.


Il Grande successo arriva con Hunky Dory del 1971 e The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders of Mars del 1972, che contengono gran parte dei suoi classici, ripetuti in qualunque concerto anche a trent'anni di distanza, da Changes a Starman, da Life on Mars a Moonage Daydream, da Ziggy Stardust a Andy Warhol.

Fra il 72 e 73 nei panni di Ziggy Stardust porta in giro uno show dalle mille meraviglie dove il vero Bowie e la figura teatrale si confondono tanto da rendere molto sottile il confine tra realtà e finzione.

Al ritmo di un disco l'anno, non si è mai limitato a creare un marchio Bowie uguale a se stesso, ma si è sempre spinto nella sperimentazione affrontando i generi più disparati: dalle nostalgie beat con Pin Ups, agli incubi orwelliani di Diamond Dogs, al R&B bianco con Station to Station e Young Americans all'electro pop intellettuale della collaborazione con Brian Eno e la trilogia berlinese di Low, Heroes e Lodger.

Questo grazie ad un successo ormai consolidato che gli ha permesso di seguire la sua voglia di sperimentare nuove soluzioni senza mai preoccuparsi del loro riscontro commerciale.

Negli anni cambia il personaggio: l'androgino Ziggy Stardust diventa un White Duke inquietio e suggestivo, cambia il suo stile, ma rimane sempre grande artista e grande professionista.

Negli anni 80 si dedica soprattutto alla sua carriera di attore,tornerà alla sperimentazione nei quattro diversissimi album degli anni novanta col risultato di spicco di Outside nel 1995.

Nel 2004 in seguito ad una operazione al cuore si è ritirato dalle scene, per ricomparire brevemente solo nel 2006.

All'inizio del 2009 si è parlato di un nuovo album, ma la notizia è stata subito smentita dal suo sito ufficiale.

sabato 20 novembre 2010

I Grandi del Rock: 03 Cat Stevens - 04 Carlos Santana


Cat Stevens

Stephen Demetre Georgiou nasce nel 1948.

Inizia a suonare in pieno Swingin' London, rappresenta il cantante pop commerciale dell'epoca, garbato e simpatico, un'immagine retorica e falsa che piace alle case discografiche.

Escono i primi due album Mattew and Son e New Mastes.


Lavori che ottengono un discreto successo, soprattutto grazie a qualche singolo come I Love my Dog.

Subito dopo si ammala gravemente di tubercolosi e viene ricoverato per diversi mesi in sanatorio.
La malattia lo spinge a riflettere sul proprio futuro, sulla propria carriera e sul proprio stile di vita.



Il periodo lontano dalle scene lascia però il segno e nel giro di due anni nel '70 e '71 incide Mona Bone Jakon e Tea for Tillerman (considerato uno dei più bei album mai incisi) e Teaser and the Firecat che contengono la maggior parte dei suoi brani migliori e che lo faranno diventare famoso in tutto il mondo:Lady D'Arbanville, Wild World, Father and Son, Morning has Broken, Moonshadow,
Peaxce Train.




Lo stile musicale è quello che contraddistinguerà Cat Stevens per tutta la sua carriera: chitarre acustiche in primo piano, sonorità delicate, richiami alla tradizione greca, testi a metà strada tra la canzone d'amore ed il misticismo.

Gli album successivi abbandonano in parte lo stile acustico per soluzioni sperimentali più elettriche, perdendo però in parte il feeling delle sue canzoni più rappresentative.

Continuerà comunque ad aver grande successo con alcuni brani come Sitting,
The hurt e Oh Very Young e soprattutto durante i suoi tour attorno al mondo, arrivando a vendere oltre quaranta milioni di dischi.

Nel '76 suo fratello, di ritorno da un viaggio a Gerusalemme, gli regala una copia del Corano: l'avvenimento segnerà per sempre la sua vita.

Nel 1977 al massimo della sua carriera diventa musulmano adottando il nome Yusuf Islam.

Incide ancora Isitzo e Back to Earth ma poco dopo nel 1978 si ritira completamente dalle scene e diventa un membro eminente della comunità musulmana di Londra.

Nel 2006 esce , dopo quasi trent'anni,l'album An Other Cup.

A maggio 2009 è uscito il suo nuovo lavoro Roadsinger, un album autoprodotto che esce sempre con il nome di Yusuf, ma che in realtà ci riporta al primo Cat Stevens.
Nell'album ci sono anche tre brani che faranno parte del musical che sta preparando sul suo brano Monnshadow.



Carlos Santana


Carlos Augusto Alves Santana nasce nel 1947.

Inizia a suonare nel 1966 e comincia a riscuotere i primi successi nel 1970 con l'album Abraxas, album molto bello nel quale definisce lo stile che lo reso famoso, un insieme di salsa, classic rock, blues e fusion, con i suoi famosi assoli di chitarra.




Dopo il grande successo a Woodstock il gruppo si scioglie, sopratutto per l'avvicinarsi di Santana alle filosofie orientali e a scelte musicali diverse come il jazz e il blues.

La sua carriera sarà un continuo alternarsi fra i bisogni commerciali imposti dalle casa discografiche che lo vogliono fedele al suo stile, e i suoi desideri invece di cambiare e di entrare in sonorità completamente diverse, certamente più ostiche per il grande pubblico e che non saranno mai completamente accettate.


Nel 1972 esce Caravanserai, un album fusion molto acclamato dalla critica, e
Santana inizia a collaborare con John Mc Laughin, diventando discepolo del guru Sri Chinmoy.

Il cambiamento non viene accolto molto bene dal pubblico e nel 1976 torna al suo stile con Amigos e il celeberrimo brano Europa.




Nel 1982 lascia definitivamente di seguire il guru e ritorna ad una musica più orecchiabile ma senza molta fortuna.

Collabora con Weather Report, McCoy Tyner e John Lee Hooker, torna al suo amore per il jazz e il blues.

Il grande rilancio è del 1999 quando ritorna definitivamente al suo stile e con Supernatural ha il suo più grande successo.

Un album che ha venduto più di 25 milioni di copie, con brani come Corazon Espinado e Smooth, cantato con Rob Thomas.

L'anno dopo esce Shaman e nel 2005 All That I Am, altri grandi successi, realizzati sulla falsariga di Supernatural.

E’ considerato tra i migliori chitarristi rock esistenti.

lunedì 15 novembre 2010

I Grandi del Rock: 01 Bob Marley - 02 Bruce Springsteen


Bob Marley

Robert Nesta Marley nasce nel 1945 e muore nel 1981.
Il più famoso musicista reggae di sempre che ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica e di diventare un simbolo politico per i neri di tutto il mondo.

Nel 1967 Marley si converte al rastafarismo, un movimento politico-religioso che riconosce nel negus d'Etiopia colui che ricondurrà in Africa il suo popolo disperso.


La sua musica parla dei poveri e degli emarginati, dei soprusi del potere, della vita di chi non ha niente.
Nella sua musica si sente la lotta contro l'oppressione politica e razziale e la voglia di unificare tutti i popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà.

Suona con i suoi Wailers, band composta tra gli altri da Peter Tosh, ovunque in giro per il mondo, riportando ovunque grandi successi.
I shot the sheriff but i didn't shoot the deputate...l'aspetto politico della sua vita è stato, se possibile, molto più importante di quello artistico.
Marley diviene un leader politico, spirituale e religioso.
Nel 1978 gli viene conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia di pace dalle Nazioni Unite, nello stesso anno riunisce durante un suo concerto, tutte le diverse fazioni che si combattevano nei sobborghi di Kingston.

La gratificazione maggiore la ottiene nel 1980 quando viene invitato a participare alla celebrazione dell'indipendenza dello Zimbabwe




Nel luglio 1977 gli viene diagnosticato un melanoma maligno a un alluce, egli rifiuta le cure, la sua religione, il rastafarianesimo, vuole che il corpo umano rimanga integro.







Un lavoro molto sentito e intimistico, il suo testamento spirituale che contiene singoli come Redemption Song e Forever Loving Jah.
Ed è proprio in Redemption Song che dice:« Emancipate yourselves from mental slavery, no one but ourselves can free our minds...

Il cancro si diffonde però rapidamente in tutto il corpo, muore quattro anni dopo, a Miami, dopo un volo d'urgenza nel tentativo di tornare in Giamaica, per morire nella sua terra.

Bob Marley è considerato dal suo popolo una guida spirituale e ogni 6 febbraio in Giamaica vi è una festa nazionale in suo onore.


Bruce Springsteen

Bruce Frederick Joseph Springsteen nasce nel 1949.

The Boss inizia a suonare a 16 anni in un gruppo chiamato Castiles (un nome tratto dalla marca di uno shampoo), con due chitarre e un basso, ottiene un discreto successo in alcuni club e locali del New Jersey.

Nel 1967 i Castiles provano il grande salto a New York dove erano stati ingaggiati per tenere 29 concerti al Greenwich Village nel Cafe Wha.

Il locale in quegli anni era un centro culturale molto vivace, al centro delle nuove tendenze della musica e della letteratura, lo stesso locale dove aveva già esordito Jimi Hendrix.
La band non ha il successo sperato e si scioglie nello stesso anno.

Tra il 1969 e il 1971 suona con Steve Van Zandt, Danny Federici e Vini Lopez nei Child.
La gavetta è lunga, la band cambia nome in Steel Mill e poi in Dr.Zoom and the Sonic Boom fino al nome definitivo di Bruce Springsteen and The E. Street Band, con il quale arriva al successo internazionale.
E’ il rappresentante della musica popolare statunitense, grazie a lui si sono tramandate canzoni e personaggi che altrimenti si sarebbero persi nell'oblio di plastica della musica anni Ottanta.

I testi dei primi lavori parlano generalmente di una gioventù statunitense illusa, e sin dai primi anni la stampa definì Springsteen Work Class Hero, l'eroe della classe operaia.

Il tema del fallimento del sogno americano è comunque molto ricorrente nelle sue opere: i suoi personaggi sono spesso dei perdenti, gente comune dell'immensa periferia statunitense che lotta per sopravvivere.

Gli esordi musicali incominciano nel 1972 con un'audizione alla Columbia Records, ma la svolta arriva con l'album Born to Run, il suo terzo lavoro, che diventa un enorme successo di vendite grazie alla massiccia trasmissione del brano sulle radio commerciali statunitensi.

Gli anni 80 sono la conferma del successo mondiale di Springsteen grazie a Born in USA.
Il decennio successivo è invece un periodo di crisi,senza grandi successi.

Alla fine degli anni '90 riparte con un tour mondiale insieme alla ritrovata E. Street Band, chiamato Reunion Tour.

Un ritorno acclamato sia dalla critica che dal pubblico, la sua vera rinascita musicale che lo vede al centro di un nuovo successo mondiale.

Un anno dopo gli attentati al World Trade Center di New York pubblica The Rising, un lavoro molto bello che parla di orgoglio nazionale ferito, senza però scadere in scontati patriottismi.
Un album dove il tema della religione è toccato in maniera globale, con riferimenti al cristianesimo, ma anche al buddismo e all'islamismo.

Nel 2006 esce We Shall Overcam The Seeger Session, un album di cover di brani della tradizione americana, una bella antologia di un autore come Pete Seeger, fortemente contestato per il suo comunismo e riabilitato solo in questi ultimi anni.

sabato 13 novembre 2010

20 - Leon Russel


Claude Russell Bridges nasce nel 1942.

Leggenda vivente della musica americana, suona il pianoforte e le tastiere, l'organo Hammond e la chitarra.

È attivo tanto come artista solista, quanto come session-man e autore di brani poi reincisi da tanti artisti, da Joe Cocker a Eric Clapton.




Inizia la carriera musicale come strumentista nelle session degli studi di registrazione, impegno che non ha mai lasciato, diventando uno stimato tastierista richiesto da famosi artisti a partire dagli anni sessanta fino ad oggi.

Molto attivo come compositore, rimane uno dei pochi artisti in attività da quasi cinquant'anni.


Ha fondato a Tulsa, sua città natale, un proprio studio di registrazione chiamandolo the Church Recording Studio, seguendo il suggerimento di Steve Ripley, già suo ingegnere del suono e fondatore del gruppo musicale country The Tractors.




Nel 1971 partecipa allo storico Concerto per il Bangladesh, organizzato da George Harrison, con la partecipazione di tanti artisti, fra tutti Bob Dylan, Eric Clapton e Ringo Starr.






Tante le cover dei suoi brani, merita ricordare Delta Lady con Joe Cocker, Blues Power con i Derek and Dominos e poi reincisa da Eric Clapton, Alcatraz, con i Nazareth,This Masquerade con George Benson, Help me Thru The Day con gli Whitesnake.








Negli ultimi anni è uscito dal music business per rientrarci però alla grande nel 2010 con un bell'album The Union in coppia con Elton John.
Un lavoro molto atteso da Elton che lo ha sempre ritenuto il suo maestro.







Fra i suoi brani la più famosa è senz'altro A Song for You incisa fra gli altri da Michael Bublé, Ray Charles e Whitney Houston.




Il suo stile è sta ripreso da tanti artisti, fra i quali J.J. Cale, Joe Cocker (che l'accompagnò nel 1970 nella tournée statunitense dei Mad Dogs and Englishmen), Jerry Lee Lewis, Rolling Stones, Dave Mason, George Harrison (con il quale compone i brani Hummingbird e Shoot Out The Plantation per lil suo album omonimo del 1970), Eric Clapton, Bob Dylan e Willie Nelson.







Un artista poco conosciuto in Italia, un musicista che oggi a 68 anni è sempre attivo, grande musicista, uno dei migliori tastieristi viventi.

lunedì 8 novembre 2010

19 - Tom Petty

Thomas Earl Petty nasce in Florida nel 1950, compositore e polistrumentista.
Grande mito americano, ha venduto nella sua carriera più di 60 milioni di albums.

Inizia a suonare da bambino sulle orme di Elvis Presley di cui era un grande fan.
Il suo primo insegnante di chitarra fu Don Felder, che qualche anno più tardi entrerà negli Eagles.


Forma la sua band The Sundowners con Mike Campbell e Benmont Tench,cambia nome in Mudcrutch ed incide il suo primo singolo Depot Street.




Nel 1977 si aggiungono Ron Blair e Stan Lynch, cambia il nome in Heartbreakers ed esce con il suo primo album Tom Petty & the Heatbreakers che diventa un grande successo.
Il singolo Breakdown diventa un successo internazionale e l'anno dopo è in tour in Inghilterra.

Nel '78 esce You're Gonna Get It con I Need to Know e Listen To Her Heart.

Il terzo album Damn the Torpedoes, vende più di due milioni di copie con i singoli Don't Do Me Like That, Here Comes My Girl e Refugee.


L'album successivo è del 1981 Hard Promises con i singoli The Waiting e Insider in duo con Stevie Nicks.

Nel 1982 esce Long After Dark, il bassista Ron Blair è sostituito da Howie Epstein, che completa la line-up degli Heartbreakers e che rimarrà tale fino al 1994.

Petty in quel periodo ha problemi di stress dovuto al successo e si prende un periodo di pausa dalle scene.

Ritorna nel 1985 con Southern Accents con il singolo Don't Come Around Here No More.
Segue il tour e l'album Pack Up the Plantation: Live!.




Bob Dylan lo invita al suo True Confessions Tour e nello stesso periodo è in concerto con i Grateful Dead.

Nel 1987 esce Let Me Up (I've Had Enough) con il singolo Jammin' Me che Petty scrive con Dylan.

Nel 1988 con George Harrison, Roy Orbison, Jeff Lynne e lo stesso Dylan forma la all stars band Traveling Wilburys.



Il gruppo nasce per caso, l'incontro era solo per registrare un singolo di George Harrison, ma Handle with Care,il brano destinato al lato B, viene ritenuto troppo valido e dal brano,che diventerà un grande successo,nasce l'idea di registrare un intero album Traveling Wilburys Vol.1.

Pochi mesi dopo muore Roy Orbison e Del Shannon il musicista che dovrebbe sostituirlo si uccide.


Il gruppo si scioglie, uscirà un n. 2 di bootleg e nel '90 un n.3, un buon lavoro anche se nasce solo per rispettare gli obblighi contrattuali.

Nel 1989 esce Fool Moon River che diventa triplo disco di paltino con brani come I Won't Back Down, Free Fallin e Runnin' Down A Dream.

Nel '91 riunisce di nuovo gli Heartbreakers per Into The Great Wide Open con i singoli Learning To Fly e il brano omonino.

Nel '94 esce il suo secondo album da solista Wildflowers con brani come You Don't Know How It Feels, You Wreck Me, It's Good to Be King, A Higher Place e Honey Bee.




Nel 1999 esce Echo con i singoli Room at the Top e Free Girl Now.

Nel 2001 partecipa suonando I Won't Back Down al concerto di beneficienza per le vittime dell'11 settembre America:A Tribute to Heroes.

L'anno dopo con Taxman, I Need You e Handle With Care al Concert for George, un tributo per la morte del suo grande amico George Harrison.




Nel 2002 esce The Last D.J. una forte critica al music business.

Nel 2006 esce l'album da solista Highway Companion con la famosa hit Saving Grace.
Nella primavera del 2008 riunisce la sua prima band, i Mudcrutch, e pubblica l'album omonimo.
Il suo ultimo lavoro è Mojo del 2010.



Artista poliedrico, attore,anticoformista, una leggenda della musica americana.
Un uomo che è sempre riuscito ad imporsi alla continua ricerca della sua libertà intellettuale e artistica.

Un artista che oggi ha 60 anni è sempre attivo e sempre ai massimi livelli.



Un artista poco conosciuto in Italia che merita assolutamente di essere ascoltato.

martedì 2 novembre 2010

18 - Alvin Lee & Ten Years After


Nasce nel 1944, chitarrista.

Inizia a suonare molto giovane, nel 1960 a 16 anni forma la sua band The Jaybirds con Leo Lyons al basso e Ric Lee alla batteria.

Nel 1966 si trasferisce a Londra, cambia il nome in Jaybird, poi in Jay Bird e finalmente in Ten Years After, con il quale arriverà al successo internazionale.



Il successo arriva con la partecipazione nel 1967 al Festival Blues di Windsor, dove con l'ingresso del tastierista Chick Churchill ottengono un grande succersso.

Mike Vernon, il produttore di John Mayall, ne rimane impressionato e li porta in sala d'incisione dove nasce il loro primo album omonimo.



L'album diventa un successo, il gruppo piace, piace la grinta di Alvin e il suo modo di suonare pulito e fantasioso, piacciono le loro versioni di Spoonful di Willie Dixon e Help, brano bellissimo di Sonny Boy Williamson.
L'album però non piace ad Alvin Lee che preferisce l'atmosfera dei live e la possibilità di suonare senza vincoli e limiti.

Nel 1968 esce Undead, un bellissimo live con I May Be Wrong, Woodchopper's Ball,Can't Keep From Crying e Extension On One Chord, un brano di 12 minuti dove Lee e la sua band trovano il loro spazio ideale in jam libere e sfrenate.


I 5-10 minuti di molti brani diventeranno più avanti quarti d'ora, a cominciare dall'arcifamosa Goin' Home, che in Undead fa il suo debutto.



Nel 1968 è in tour negli U.S.A. e l'anno dopo partecipa al Festival di Woodstock dove ha un enorme successo proprio con Goin' Home.

Nel 69 esce Stonedhenge con brani come Going To Try, A Sad Song e gli oltre 8 minuti di No Title.



Seguono Ssssh,con la splendida cover di Good Morning Little Schoolgirl, l’hard rock di Stoned Woman e il blues nostalgico di I Woke Up This Morning.

Nel 70 esce Cricklewood Green con Love Like a Man e 50.000 Miles Beneath My Brian.
Nello stesso anno esce Watt, con classici come I’m Coming On, She Lies in the Morning e, soprattutto, Sweet Little Sixteen, rifacimento di un famoso brano di Chuck Berry in versione live.




L'anno dopo, nel 1971 esce A Space in Time con I’d Love To Change the World, il loro brano più famoso e l’opening track One Of These Days.
L'album vede un cambio di rotta, il blues viene mixato con il rock psicadelico, molto di moda in quel periodo.
Il cambio consente ad Alvin di esprimere al massimo le sue capacità e sarà la fase più matura del gruppo.





Esce Alvin Lee and Company, raccolta con inediti e rifacimenti di vecchi classici, e Rock & Roll Music To The World, con brani come Standing at the Station, You Give Me Loving e Choo Choo Mama.

Siamo arrivati al 1973, Alvin Lee si sente troppo stretto nella sua band e prepara con il musicista gospel Mylon LeFevre un album di country rock On The Road to Freedom.


L'album vede la collaborazione di artisti del calibro di George Harrison, Steve Winwood, Ronnie Wood dei Rolling Stones e Mick Fleetwood dei Fleetwood Mac.


L'anno dopo scioglie la band ed incide come Alvin Lee & Co un doppio live In Fight e con i membri della sua ex band Pump Iron e Let it Rock.
Nel 1978 la riunisce e come Alvin Lee Ten Years Later incide Rocket Fuel e l'anno dopo Ride On.

Nel 1980 cambia di nuovo, collabora con i Rare Birds di Steve Gould con i quali incide due album e nello stesso anno partecipa ad un famoso tour con John Mayall e Mick Taylor, il mitico chitarrista dei Rolling Stones.



Nel 1986 Detroit Diesel e nel 1992 Zoom, entrambi i lavori con la collaborazione di George Harrison.

Nel 2004 Alvin Lee in Tennessee, inciso con Scotty Moore e D.J.Fontana.


L'ultimo album solista è del 2007 Saguitar.

E' sempre rimasto legato alla sua band e solo nel 2003 viene sostituito da Joe Gooch (nella foto sopra con il berretto e la formazione attuale) con il quale la Ten Years After incide Now e nel 2008 Evolution.

Alvin Lee rimane un grande chitarrista, senza lo spessore di nomi come Eric Clapton o Gary Moore, ma testimone fedele dello spirito di quegli anni '70 che vedono il blues soprattutto inglese legarsi molto all'hard rock, diventando il punto più alto di questo stupendo genere.

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