lunedì 14 agosto 2017

I Grandi del Blues Rock: 20 - Steve Ray Vaughan





Nasce nel 1954 grande e mitico esponente della chitarra blues americana e benché durante la sua breve vita abbia pubblicato solo quattro album in studio e uno live, è noto come uno dei musicisti più influenti nella storia del blues rock.





Il suo caratteristico stile, spesso paragonato a quello di Hendrix, ha segnato in modo importante il mondo della musica, influenzando un'intera generazione di musicisti dei più vari stili, da Eric Clapton a Kenny Wayne Sheperd.





Si avvicina alla chitarra grazie al fratello più grande, Jimmie, futuro chitarrista dei Fabulous Thunderbids, che lo introduce all'ascolto di tutte le leggende del blues, da Albert King a Otis Rush.
Dopo le prime prove in duo con il fratello nel 1972 inizia a girare da un gruppo all'altro.




Entra nei Nightcrawlers e poi nel Paul Ray & the Cobras, con i quali nel 1974 registra Texas Clover.

Nel 1977 forma i Triple Threat Revue insieme alla cantante Lou Ann Burton, poi diventati Double Trouble (il nome viene preso dal titolo del mai dimenticato Otis Rush).

Nel 1979 la Burton decide di lasciare per intraprendere la carriera solista e dal quel momento i Double Trouble diventano un trio, con Stevie Ray Vaughan voce e chitarra solista, Chris Layton batteria e Tommy Shannon al basso.



Il suo momento arriva quando incontra Mick Jagger che riesce a portarlo nel 1982 al Montreux Festival Jazz.
L'esibizione non fu un successo, il pubblico non era abituato alle crude sonorità di questo strano chitarrista blues, ma la sua arte viene notata da David Bowie che decide di ingaggiarlo per la registrazione del disco Let's Dance e per il tour mondiale che segue l'album.




Il tour inizia ma Vaughan lascia dopo pochi giorni e per nostra fortuna torna in Texas dai Double Trouble, dove grazie a Jackson Brown riesce ad incidere il suo primo album Texas Flood.






E' il 1983 e Vaughan ha 28 anni, è al massimo della sua arte: i suoi assoli sono travolgenti e cristallini e la padronanza dello strumento è assoluta.
La sua voce non sfigura e sembra nata per il blues, il successo e enorme.







L'anno dopo esce Couldn't Stand the Weather, il secondo album dove si sente appieno l'influenza di Hendrix e dove la versione di Voodoo Chile (Slight Return) non è la solita cover ma è un vero capolavoro, uno degli apici di questo grande musicista.







Il passo successivo è Soul To Soul nel 1985, che vede l'inserimento nel gruppo del tastierista Reese Wynans considerato come il quarto Double Trouble.








In questo periodo, all'apice della bravura e della fama, Stevie partecipa come guest star anche ad album di altri artisti come Johnny Copeland con Texas Twister, James Brown con Gravity, Marcia Ball con Soulfull Dress e con uno dei suoi idoli, Lonnie Mack per Strike Like Lightning.




Nel 1986 l'abuso di alccol e droga fanno crollare il suo fisico e durante un tour in Germania viene colto da collasso e ricoverato d'urgenza in ospedale.






La paura è tanta e Stevie dovrà affrontare un lungo periodo di disintossicazione, che lo tengono lontano dalle scene.

Il ritorno in studio nel 1989 coincide con l'uscita di In Step altro grande successo internazionale.
L'album segna il passaggio ad un suono meno rude e più armonioso.

Nel 1990 collabora con il fratello Jimmie prima all'album di Bob Dylan Under the Red e poi a Family Style, lavoro che sarà pubblicato postumo e poco acclamato da critica e pubblico.



Nel gennaio dello stesso anno partecipa al MTV Unplugged, registrando in versione acustica (con una chitarra a 12 corde) i brani Rude Mood, Pride And Joy, Testify e Life Without You (che interrompe dopo pochi accordi incalzato dal pubblico che chiede a gran voce di ripetere Testify).


Questa rappresenta una delle pochissime registrazioni conosciute in cui Stevie imbraccia una chitarra acustica.

Il 27 agosto 1990, la tragedia: dopo aver partecipato ad un grande concerto con Eric Clapton, Robert Cray, Buddy Guy e il fratello Jimmie, sale su un elicottero per tornare al suo albergo di Chicago.

Il posto di Vaughan avrebbe dovuto essere di Clapton, ma Vaughan, stanco per il concerto (come dichiarerà in seguito lo stesso Clapton), chiede di partire per primo.

Poco dopo il decollo il veivolo si schianta contro una collina a causa della fitta nebbia e della probabile inesperienza del pilota.

Le tre persone a bordo, un collaboratore di Eric Clapton, il pilota, e Stevie Ray Vaughan, muoiono nell'incidente







La morte prematura lo proietta nella leggenda, ma priva irrimediabilmente la musica di uno dei suoi interpreti più accesi e sensibili.








Dopo la sua morte vengono pubblicati diversi altri album, live e compilation ed un solo album di inediti in studio, The Sky Is Crying nel 1990, degno dei precedenti e celebre per la formidabile interpretazione strumentale di Little Wing di Jimi Hendrix e per la presenza dell'unico brano acustico registrato in studio e pubblicato ufficialmente, Life By The Drop.

Molto bello anche l'album In Session, jam session in studio con Albert King registrata nel 1983 e pubblicata postuma nel 1999.




Nel 1992 la Fender inizia la produzione di una Stevie Ray Vaughan Signature Stratocaster, progettata insieme con Stevie poco prima della sua morte.
La chitarra è la replica commerciale della chitarra preferita da Stevie, che lui chiamava Number One o First Wife.





Nel 2000 la Columbia Records pubblica di nuovo la sua intera discografia inserendo per ogni album inediti e live.

Nel 2004 la Fender produce in soli 100 esemplari una riproduzione fedelissima della sua chitarra.
A tale replica, fedele in ogni punto (compresi i graffi sulla vernice), viene dato il nome di Stevie Ray Vaughan Tribute Model "Number One" Stratocaster Guitar.
Ogni esemplare è numerato ed ha grande valore collezionistico.

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