Visualizzazione post con etichetta etta james. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta etta james. Mostra tutti i post

giovedì 5 maggio 2011

I Grandi del Blues: 36 Johnny Otis - 37 Amos Milburn - 38 Ernie Andrews


36 - Johnny Otis

Nasce nel 1921 come John Veliotes, pianista, una delle figure più importanti fra i bianchi del R&B.

Dopo aver suonato in diverse orchestre swing, nel 1945 forma il suo gruppo, con Wynonie Harris e Charles Brown,e incide uno dei successi più grandi dell'era delle big band Harlem Nocturne.


Nel 1947 apre il Barrelhouse Club a Los Angeles, locale che diventerà famoso per il suo talent's show, con il quale Otis porterà al successo tanti musicisti, come Big Jay McNeely negli anni 40 e Etta James nel '50.



Oltre a scoprirli ne era anche il produttore e collaborava alla stesura dei brani.

Nel 1969 incide Snatch and The Poontangs e nel 70 suona al Monterey Jazz Festival con Little Esther Phillips e Eddie Cleanhead Vinson.

Nel 1960 entra in politica e nel giornalismo e diventa pastore protestante.



Uomo dai molteplici interessi, ha avuto per anni e fino al 2006, anno della sua morte, un famoso spettacolo alla radio il Johnny Otis Show.



37 - Amos Milburn


(1927-1980) cantante e pianista molto popolare fra gli anni ’40 e ’50.

Inizia a suonare da bambino e dotato di un talento fuorl del comune, già a 15 anni suonava blues e jazz nei club di Houston.

Nel 1946 inizia ad incidere per la Aladdin Records con una cover Down The Road A Piece.



Nel 1949 Hold Me Baby e Chicken Snack Boogie che diventano grandi successi, ma i suoi brani più famosi sono Bad Bad Whiskey e One Scotch One Bourbon One Bier.

Nonostante il successo però diventa alcolizzato, nel 1952 incide Thinking And Drinking e Trouble In Mind ed inizia un tour da solista.

Nel 1956 ricostituisce il gruppo e l'anno dopo inizia ad incidere per La Ace Records ma senza molto successo.




Nel 1960 incide Christmas (Comes But Once A Year).

Nel 1972 l'ultimo lavoro sempre con Johnny Otis e questo nonostante un infarto gli avesse bloccato la mano sinistra.






Un secondo infarto sempre per problemi circolatori legati al consuno di alccol gli causa l'amputazione delle gambe, dopo un terzo muore a 52 anni.

Grande pianista, dotato di un grande talento, purtroppo sempre limitato dall'alcolismo che lo ha ucciso costringendolo a rinunciare al successo che aveva già raggiunto.

Per ascoltarlo consiglio alcune compilation:
- The Best of Amos Milburn: Down the Road Apiece - (1994 America Record)
- The Complete Aladdin Recordings of Amos Milburn - (1994 Mosaic Records)
- Blues, Barrelhouse & Boogie Woogie - (1996 Capitol Records)
- The Best of Amos Mulburn - (2001 EMI Capitol Special Markets)





38 - Ernie Andrews


Nasce nel 1927, cantante blues e jazz dalla caratteristica voce baritonale.

Ha il suo primo ingaggio da giovanissimo con l’orchestra di Harry James.

Incide poi negli anni 50 con la Colubia Records ma ha il suo declino negli anni 60 e 70.




Ritorna in auge nei primi anni 80 e suona con Gene Harris e Jay McShann.

E'ancora attivo.

Per ascoltarlo consiglio una compilation This Is Ernie Andrews pubblicata dalla Verve nel 2006 (brani registrati nel 1965).

sabato 9 aprile 2011

I Grandi del Blues: 29 - Taj Mahal





Henry Saint Clair Fredericks nasce nel 1942, famoso nel blues con il nome di Taj Mahal, suona chitarra, banjo e harmonica.





Il suo blues si miscela alla world music, si accosta a suoni caraibici e africani, in uno stile assolutamente personale, molto bello da ascoltare.

Nasce in una famiglia dove la musica era di casa, la madre cantava in un coro gospel, il padre un arrangiatore e pianista West Indian Jazz (un jazz originario delle Isole Caraibiche molto fedele alla ricerca delle origini della musica nera).

Il piccolo Henry da piccolo ascoltava musica da una radio ad onde corte, e fedele agli insegnamenti familiari, ha sempre cercato di suonare un blues vero,legato alla cultura dei neri americani, un blues moderno ma legato ai canti degli schiavi nei campi di cotone del delta del Mississipi.


A 13 anni inizia a suonare la chitarra e a 16 a lavorare in una fattoria.

Nel 1959 prende il nome di Taj Mahal, in omaggio a Gandhi, il profeta indiano della non violenza, e lascia gli studi di agraria e prende la strada della musica.


Il suo primo gruppo è Taj Mahal & The Elektras.

Nel 1964 forma The Rising Sons con Ry Cooder e Jessie Lee Kincaid, una delle prime band di bianchi e neri insieme, ma non ha successo e si scioglie.

Nel 1993 è uscito un album The Rising Sons Featuring Taj Mahal and Ry Cooder, con le registrazioni mai pubblicate di quel periodo.




Mahal inizia la carriera da solista, suona con Howlin' Wolf, Buddy Guy e Muddy Waters.

Nel 68 incide il suo primo album Taj Mahal, nel 69 The Natch'l Blues e nello stesso anno Giant Step/De Old Folks At Home.




Inizia la collaborazione con i Rolling Stones, che proseguirà negli anni seguenti, e partecipa al film The Rolling Stones Rock and Roll Circus.
Incide per la Columbia 12 album dal 1960 al 1970.

Nel 70 inizia a miscelare il suo Blues con la World Music, inserendo suoni West Indian, Carribbean, Jazz e Reggae.
Nel 72 scrive la colonna sonora per il film Sounder.
Nel 76 lascia la Columbia per la Warner Bros con la quale incide tre album, fra questi molto bello è l'album del 77 Brothers, la colonna sonora del film omonimo.



Inizia un periodo di crisi.

Nel 1981 si trasferisce alle Haway dove forma The Hula Blues Band e nel 88 incide Taj per la Gramavision.



Collabora con Eric Clapton e Etta James e nel 97 torna alla grande vincendo il Grammy Awards per Senor Blues e nel 2000 per Shoutin' in Key.

Taj Mahal è un esperto etnomusicologo, ha studiato per anni il folk Carribbean e West Africa.

La sua musica è un insieme di reggae, calypso (un folk degli schiavi neri di Trinidad), jazz, zydeco (un folk dei creoli della Louisiana), rhythm and blues, gospel e country blues.

I primi album di questa nuova musica sono: Recycling The Blues & Other Related Stuff del 1972 e Mo' Roots del 1974.

La punta massima del suo stile la raggiunge con Kulanjan del 1999.

Un artista nel vero senso della parola, uno studioso che ha analizzato il blues in ogni sua forma, seguendone la storia dai canti africani a quelli di tutti i popoli che arrivarono in America, ognuno portando la sua cultura.

Un insieme di razze e religioni che hanno fatto evolvere il costume e la storia ed hanno consentito agli Stati Uniti di diventare, nel bene e nel male, un paese assolutamente unico.

Da questo mix nasce il blues e tutta la musica moderna.

Taj Mahal in questo ha fatto scuola, il suo blues è da ascoltare, un blues che si è evoluto e, miscelandosi con le più diverse culture, è diventato fresco, attuale, moderno, un mix assolutamente unico e godibile.

Discografia Essenziale

1968 - Taj Mahal
1968 - The Natch'l Blues
1969 - Giant Step/De Ole Folks At Home
1971 - The Real Thing
1971 - Happy Just To Be Like I Am
1976 - Satisfied 'N Tickled Too
1977 - Brothers (Soundtrack)
1983 - Take A Giant Step
1986 - Taj
1997 - Señor Blues
1998 - Sacred Island
1999 - Kulanjan
2000 - Shoutin' In Key
2003 - Hanapepe Dream

2003 - Blues with Feeling
2004 - Etta Baker with Taj Mahal
2005 - Mkutano Meets The Culture Musical Club Of Zanzibar

Archivio blog