giovedì 9 luglio 2009
1 - Il Rock Anni 70.storia di un decennio magico
Gli anni settanta si aprirono con una serie di morti eccellenti che, loro malgrado, costituirono un divario fra il rock degli anni sessanta e quello degli anni settanta: Jimi Hendrix nel settembre del 70, Janis Joplin nell'ottobre dello stesso anno e Jim Morrison l'anno seguente.
La serie dei lutti era già iniziata nel 1969 con la scomparsa del chitarrista e fondatore dei Rolling Stones, Brian Jones.
Queste morti andarono a confermare, come già era avvenuto nel blues ma soprattutto nel jazz,lo strano connubio fra la musica e l'abuso di sostanze come alcool, barbiturici, eroina e cocaina.
Un connubio che andava a materializzare quell'immagine di artista maledetto che sembrava normale negli anni 30, con la nascita del blues e fino agli inizi degli anni 70, passando per quella musica psicadelica che andava a incentivare il consumo di droge leggere, non mortali ma certamente dannose, come la marjuana e LSD.
Una immagine che è costata centinaia di morti, fra i più grandi artisti della musica moderna, e dovuta principalmente all'ignoranza dei danni che l'abuso di tali sostanze comportava.
La storia della musica di quegli anni è un continuo elenco di morti dovuti agli abusi di una vita sregolata, come se essere artisti fosse sinonimo di consuni sfrenati, di alcolizzato o di tossico.
La musica è ben altro, ed essere artisti vuol dire vivere completamente per la propria passione, senza pensare ad altro.
Gli anni settanta sono caratterizzati dall'inserimento di nuovi strumenti musicali che arricchiscono questo genere di nuove sonorità, con una grande proliferazione delle sezioni ritmiche.
L'esempio più classico di questa evoluzione è Carlos Santana, con i ritmi latino americani.
Anche in Inghilterra la sezione ritmica diventò basilare per alcuni nuovi gruppi e anche molti che provenivano dagli anni sessanta come i Cream, King Crimson e i Vanilla Fudge.
L'evoluzione di questa parte del rock si ritroverà nei gruppi del cosiddetto hard rock con i Black Sabbath, Thin Lizzy, Led Zeppelin, i Queen, Ac/Dc e i Deep Purple.
Gruppi che daranno il via al punk degli anni 80 con le sue infinite varianti, e con una musica che perderà il suo essere poesia, denuncia sociale, lotta politica.
La musica degli anni 80 e dei decenni successivi, che non tratterò in questi miei articoli, diventerà puro intrattenimento e perderà ogni contatto con la realtà.
La musica che oggi si ascolta non deve far pensare, non vuole avere nessun significato e non lo cerca, si ascolta e finisce nel giro di pochi mesi.
Se un ragazzo prende una chitarra per suonare e per cantare con un gruppo di amici, andrà, anche senza volerlo, a ritrovare i brani che si suonavano e cantavano almeno trent'anni prima.
La musica quella con la M maiuscola sembra rimasta a quegli anni, il resto è solo un ripetere all'infinito gli stessi giri e gli stessi riff, rinnovati, modernizzati, computerizzati, ma sempre quelli.
Nostalgia di un periodo?
Forse, ma è nostalgia di un momento magico, durato quarant'anni, dalla nascita del blues negli anni 30, passando per il jazz, al country, fino agli anni 70, nel quale la musica è arrivata al suo massimo possibile, non ripetibile e non riproponibile.
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