sabato 9 febbraio 2013
I Grandi del Jazz: 16 - Lester Young
(1909-1959) sassofonista, grande artista dallo stile personalissimo e innovativo.
E' stato un modello musicale per una intera generazione di jazzisti, il suo modo di suonare il sax diventa l'anteprima di quel periodo magico del Jazz chiamato Be Bop.
Inizia a suonare da bambino nell'orchestra del padre inizialmente come batterista per poi passare al sax contralto e poi al tenore.
Grande ammiratore di Frankie Trumbauer,famoso sassofonista degli anni 20 e 30 che suonava il sax tenore in do (tonalità oggi poco usata), cerca di imitarne lo stile ma utilizzando una scala inferiore arriva a creare una sonorità e uno stile diverso.
A 18 anni inzia a suonare con le orchestre che girano il middlewest.
Nel 1932 suona con Walter Page e nel 1933 con King Olivier.
Nel 1934 viene ingaggiato da Count Basie che,dopo averlo sentito alla radio, lo ingaggia con un telegramma.
Lo stesso anno lo contatta anche Fletcher Henderson per sostituire Coleman Hawkins, ma non viene accettato dall'orchestra che non accetta il suo stile rilassato.
Nel 1936 conosce Billie Holiday che, in omaggio al suo talento, lo chiamerà Pres (talvolta riportato come Prez), Presidente, nome che lo seguirà in tutta la sua carriera.
Il rapporto con la Holiday è molto intenso, dal 1937 al 1946 registrano 60 stupendi brani dove sax e voce si fondono perfettamente.
Lester, con l'andare del tempo, accentua l'originalità del suo stile e diviene sempre più eccentrico.
Si persuade di avere poteri paranormali, e comincia ad abbigliarsi in maniera stravagante: porta uno strano cappello ed indossa un lungo cappotto nero che gli arriva fino alle caviglie.
Prende l'abitudine di suonare tenendo lo strumento molto inclinato (a volte quasi orizzontale), questo diventerà parte del suo stile.
Dopo aver lasciato Basie forma una sua orchestra con la quale si esibisce a New York e a Los Angeles ma senza gran successo.
Nell'ottobre del 1944 viene chiamato alle armi,per lui diventa un'esperienza terribile: non viene accettato nella banda militare a causa del suo carattere e del continuo uso di alcool e droga, si scontra continuamente con i suoi superiori, viene maltrattato e deriso.
Un processo alla Corte Marziale e 16 mesi di carcere lo segnano profondamente.
Questa esperienza accentua i suoi problemi, lo rendono sempre più eccentrico e apatico, aumentano sempre più la sua dipendenza.
Ritorna a suonare nel 1952 quando viene ingaggiato da Oscar Peterson per il suo famoso trio e il successo è subito travolgente.
Nel 1953 è con i Metronome All Star di Billy Eckstine, incide due brani St.Louis Blues e How High the Moon famosi solo per i suoi favolosi assoli.
Entra nell'orchestra Jazz and the Philarmonic di Norman Granz, è spesso in tourneè ma non riesce più a stupire, il suo fisico è debilitato, la sua dipendenza non diminuisce.
Nel 1955 ha un collasso e viene parzialmente disintossicato.
Si riprende ed ha una tourneè con Miles Davis, Bud Powell e il Modern Jazz Quartet.
Ma le sue condizioni peggiorano di nuovo, è sempre fatto,non mangia per giorni e giorni, non dorme,si debilita e peggiorano le sue condizioni mentali.
Viene accertato che soffre di una schizofrenia leggera, con uno sdoppiamento della personalità, accentuata dal consumo di alcool e droghe.
Non riesce più a riprendersi, muore nel 1959 nell'albergo dove abitava a New York.
Ha cambiato il modo di suonare il sax tenore,che allora tutti suonavano come Coleman Hawkins.
Ha creato un linguaggio più leggero, da sax alto,ha influenzato tanti musicisti e lo stesso Charlie Parker.
E' stato un delizioso accompagnatore di Billie Holiday.
Eppure quest'uomo ha vissuto una vita drammatica fatta di umiliazioni, persecuzioni, un processo militare ed una condanna al carcere che l'hanno spezzato, distrutto, trascinandolo lentamente verso la follia.
Costretto a vivere in un mondo a parte, si ritira in sè stesso, si sente incompreso, non riesce a comunicare e si chiude sempre più nei suoi problemi, trovando rifugio solo nell'alcool e nella droga.
Lascia assoli di una bellezza incredibile per la loro leggerezza e la grazia, degni solo di un grande artista.
La sua classe avrebbe meritato una vita migliore.
Discografia
Non abbiamo una discografia specifica e, a parte pochi album,dobbiamo ascoltarlo nei gruppi dove ha suonato e dove ha lasciato sempre un segno indelebile.
- Complete Lester Young Studio Sessions on Verve
- Count Basie Complete Decca Recordings (1937-1939)
- Complete Billie Holiday Lester Young Recordings (1937-1946)
- Kansas City Sessions (1938 e 1944)
- Complete Aladdin Recordings (1942-1947)
- Lester Young Trio (1946) - con Nat King Cole e Buddy Rich
- Complete Savoy Recordings (1944-50)
- One Night Stand - The Town Hall Concert 1947 - live
- Lester Young with the Oscar Peterson Trio (1952)
- Pres and Teddy (1956)con Teddy Wilson
- The Jazz Giants '56 (1956)
- Lester Young in Washington, D.C., 1956, con il Bill Potts Trio.
- Count Basie - At Newport (1956)
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