martedì 21 luglio 2009
4 - Il Rock Anni 70:storia di un decennio magico
Il glam rock
Un discorso a parte merita il cosiddetto glam rock le cui figure più famose furono David Bowie e i Roxy Music.
Il trasformismo di Bowie ed il dandismo di Bryan Ferry, il cantante dei Roxy Music, svilupparono nuovi legami con la letteratura e con la musica classica contemporanea, in particolare Stockhausen, che avrà un ascendente molto forte sul tastierista dei Roxy Music, Brian Eno, uno dei musicisti più preparati e geniali dell'intera storia del rock, che sarà poi uno dei protagonisti della musica elettronica e d'avanguardia.
David Bowie proviene dalla scuola teatrale di mimo di Linsay Kemp ed inserisce i suoi costumi impensabili e le scenografie psichedeliche nella struttura della sua musica.
Nell'ambito della sua produzione discografia che ha coperto l'intero decennio, va citato un momento particolare: il cosiddetto periodo "berlinese", quando Bowie collaborò con Brian Eno in tre album: Low e Heroes del 77 e Lodger del 79 tre piccoli capolavori di glam ed elettronico insieme.
Si ricordano come esponenti del glam rock anche i Queen, Fred Mercury incarnava praticamente tutti i principi del dandysmo.
Tabular Bell: una sinfonia rock
Un caso a parte fu quello della nascita di Tubular Bells di Mike Oldfield un disco fuori dagli schemi della tradizione del rock britannico.
L'album di Mike Oldfield era strutturato come un unico brano musicale ma, dato che si trattava di un insieme di nastri preregistrati dove ogni strumento era suonato dall'autore, una volta assemblati insieme i nastri, Tubular Bells divenne una specie di sinfonia rock.
Tubular Bells fu anche il disco che inaugurò la Virgin Records, una casa discografica che opponeva alle grandi major una produzione di musica rock sperimentale altrimenti sconosciuta.
La scelta fu felice, Tubular Bells scalò immediatamente le classifiche europee e americane e fu usato anche per la colonna sonora di uno dei film più famosi del periodo:L'esorcista.
L'arrivo del punk rock
Con l'ascesa del punk in Inghilterra alla fine degli anni settanta la scena musicale cambiò radicalmente.
L'esplosione di questo nuovo fenomeno azzerò di colpo anni di progressive, i gruppi che ne decretarono la nascita furono in particolare due: quello dei Sex Pistols e quello dei Clash.
La musica punk ritornò a delle sonorità hard e violente e rintrodusse il vecchio schema rock di voce, chitarra, basso e batteria.
Il punk inglese cavalcò il diffuso malcontento delle nuove generazioni e un certo anarchismo selvaggio che si ritrova nei pezzi punk come in Anarchy in the U.K. e la versione corretta dai Sex Pistols dellinno nazionale inglese God save the queen mentre nel primo album dei Clash si trovano titoli come White riot, Police and Thieves e London 's burning.
Forse per la prima volta in Gran Bretagna musica rock e politica si incontrarono, ma si persero velocemente di vista: erano iniziati gli anni ottanta.
Mentre in California imperava la Beat Generation, New York con Andy Warhol divenne la città della Pop Art. Warhol negli anni sessanta aveva promosso la nascita dei Velvet Underground con Lou Reed cantante e compositore.
Dopo questa esperienza Reed si avvicina al glam rock con l'aiuto dell'amico David Bowie che produce i suoi primi album: Lou Reed (1972), Transformer (1972) e la crepuscolare Berlin (1973).
Nel 1974 con il disco dal vivo Rock N Roll Animal, Reed riuscì nell'intento di sposare il glam con il rock dei Velvet Underground. Un altro protetto di David Bowie, oltre Lou Reed, fu il cantante degli Stooges: Iggy Pop.
Iggy Pop, si differenziava da Lou Reed per una continuità di stile ancora legato alla musica dura metropolitana, anche se era considerato da David Bowie come uno degli eredi della sua musica.
Trovatosi al centro della rivoluzione punk, in America rappresentata dal gruppo dei Ramones, Iggy Pop cavalcò l'onda della nuova musica facendola propria.
Anche Patti Smith si adeguò alle nuove sonorità, soprattutto nei primi due album, Horses e Radio Ethiopia e nel singolo Piss Factory che è di chiara impronta punk.
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