lunedì 25 aprile 2011
I Grandi del Blues: 35 T-Bone Walker
T-Bone Walker
1910-1975) Aaron Thibeaux Walker fu chitarrista e cantautore, uno dei più importanti pionieri della chitarra elettrica nel blues.
Il suo stile innovativo al pari del suo modo di suonare era particolare e,durante le sue esibizioni dal vivo, era solito durante gli assoli tenere la chitarra sul collo o dietro la schiena, anticipando così i comportamenti di molti chitarristi che gli sono seguiti, fra tutti Jimi Hendrix, che ha sempre menzionato Walker come il suo più grande ispiratore.
La sua famiglia era composta tutta di musicisti, amici di Blind Lemon Jefferson, che diventa il suo maestro.
Nel 1929 con il nome di Oak Cliff T-Bone incide per la Columbia Wichita Falls e Trinity River Blues con Douglas Fernell al piano.
A 26 anni suona nei club della Central Avenue di Los Angeles e come solista nella Les Hite’s Orchestra.
La sua musica cambia quando nel 1942 incide Mean Old World dove utilizza per primo la chitarra elettrica.
Dal 1946 al 48 incide per la Black & White Records brani memorabili fra tutti Call It Stormy Monday (But Tuesday is Just as Bad) da cui B.B. King s’ispirò per il suo modo di suonare la chitarra.
Dal 50 al 54 incide per l'Imperial di Dave Bartholomew, personaggio di cui abbiamo già parlato, figura centrale per tutta la musica nera degli anni 50 e 60.
Entra in un periodo di crisi e riprende ad incidere solo nel 1960 con il singolo T-Bone Blues.
Nel 62 partecipa all'American Folk Blues Festival con Memphis Slim e Wille Dixon, l'album che segue I Want A Little Girl viene acclamato dalla critica.
Negli ultimi anni, dal 1968 al 1975 incide per la Robin Hemingway e vince nel 71 un Grammy Award per l'album Good Feelin', nel 73 un altro grande successo Fly Walker Airlines.
Muore nel 1975 per una polmonite.
Chuck Berry s'ispira a lui quando inventa il rock and roll, Jimi Hendrix copia il suo modo di suonare e di fare spettacolo, con la chitarra suonata dietro la schiena o con i denti.
Stormy Monday, il suo brano più famoso, è stato inciso da tanti ma era anche il brano live preferito dagli Allman Brothers.
Discografia:
Studio
1968 - I Want A Little Girl
1968 - The Truth - Black & Blue
1969 - Feelin'The Blues
1970 - Good Feelin'
1973 - Fly Walker Airlines
Raccolte Essenziali
1959 - Sings The Blues
1959 - T-Bone Blues
1974 - Very Rare
1991 - The Complete Imperial Recordings 1950-1954
1993 - The Complete Capitol/Black & White Recordings
2000 - The Very Best Of T-Bone Walker
sabato 16 aprile 2011
I Grandi del Blues: 30 Latimore - 31 Otis Clay - 32 Little Milton - 33 Johnny Adams - 34 Roy Brown
30 - Latimore
Benjamin Latimore nasce nel1939, cantautore e pianista.
La sua prima esperienza professionale come pianista è nella band di Joe Henderson.
Incide la sua prima incisione nel 1965, nei primi anni 70 passa alla Glades e nel 1973 incide la sua hit una cover di Stormy Monday di T-Bone Walker's.
Il suo grande successo arriva l’anno dopo con Let’s Strainghten It Out, una cover di Gladys Knight,poi nel 1975 con Keep The Home Fire Burning e nel ’76 con Somethin’ Bout Cha.
Nel 1982 passa alla Malaco Records con la quale incide 7 album di soul music,nel 96 incide per la J-Town l'album Turning Up The Mood e nel 2000 di nuovo con la Malaco pubblica You're Welcome To Ride.
Collabora con Joss Stone in due album The Soul Sessions del 2003 e Mind Body & Soul del 2004.
Lavora attivamente come session man, nel 2007 incide Back Atcha e nel 2009 All About the Rhythm and the Blues.
31 - Otis Clay
Nasce nel 1942, cantante.
Inizia nel gruppi gospel, passa al soul blues nella metà degli anni 60.
Il suo più grande successo è Triyng My Life Without You, poi incisa anche da Bob Seger.
Nel 1990 incide due album soul I´ll Treat You Right e This Time Around.
Nel 2007 un album gospel Walk a Mile in My Shoes.
E' ancora attivo con concerti e spettacoli.
32 - Little Milton
(1934-2005)
Milton Campbell fu un chitarrista soul blues molto conosciuto per le sue hits Grits Ain't Groceries e We're Gonna Make It.
Inizia a suonare da bambino come artista di strada, nel 1952 suona nei bar e viene notato da Ike Turner.
IKe Turner in quegli anni era il talent scout della Sam Phillips' Sun Records, la mitica casa discografica fondamentale in tutta la musica degli anni 50 e 60.
Nel 62 incide So Mean To Me.
Nel 65 lascia la Sun per la Chess Records, altra casa mitica, dove diventa produttore e collabora con Albert King.
Nello stesso anno torna alla musica con il singolo Blind Man.
Incide poi altri singoli di successo tutti tratti dal suo album We're Gonna Make It.
Incide al tri singoli successo e nel 69 pubblica Grits Aint' Groceries da cui verranno tratti singoli di grande successo come Just A Little Bit, Baby I Love You e la hit con lo stesso nome dell'album.
Nel 73 il suo live What It Is:Live In Montreux da cui viene tratta la hit That's What Love Will Make You.
Nel 1983 esce Age Ain't Nothing But A Number, buon successo sia come album che come singolo.
Nel 1996 Cheatin' Habit, nel 1998 For Real, nel 2001 Feel It e nel 2002 Guitar Man.
Ritorna al successo nel 2005 con un album molto bello Think Of Me.
Lo stesso anno muore per un infarto.
33 - Johnny Adams
(1932-1998)
Inizia nel gospel per passare al soul blues nel 1959 quando esce il suo maggiore successo I Won’t Cry.
Nel 60 esce Release Me, Reconsider Me,The Little Boy That Santa Claus Forgot e There Is Always One More Time.
Incide per la Rounder Records diversi album di soul blues: nel 1993 Good Morning Heartache, nel 1995 The Verdict, nel 1996 One Foot in the Blues e nel 1998 Man of My Word.
Muore nel 1998 per un tumore allo stomaco.
34 - Roy Brown
(1925-1981)
musicista jump blues che cantando il stile gospel anticipò la nascita del rock and roll.
I suoi concerti dal vivo erano veri spettacoli, in cui cantava, recitava, intratteneva il pubblico, in uno stile che verrà poi seguito da tutti i cantanti di rock and roll che seguiranno.
Nasce come cantante gospel e per un periodo pratica la boxe professionistica nella categoria dei pesi welter.
Nel 1945 vince un concorso ed inizia a lavorare nei club con un suo spettacolo, fra i suoi brani c'era Good Rocking Tonight che verrà poi incisa da Wynonie Harris nel 47 e da Elvis Presley nel 1954.
Brown con sua band The Mighty Men visse un periodo di grande successo fino al 1952 quando inizia il suo declino, e per tutti gli anni 60 lavora anche come venditore di enciclopedie.
Nel 1970 chiude il Johnny Otis Show al Festival Jazz di Monterey e la sua carriera riprende, incide Love For Sale, che diventa un buon successo e l'album Laughing But Crying.
Nel 1981 muore per un infarto.
La sua discografia è fatta da tanti singoli di successo, gli albums sono nel 1956 la compilation Rock'and Roll Dance Party, nel 1970 il già citato Laughing But Crying, nel 1978 Good Rocking Tonight e nello stesso anno We Came to Party.
Etichette:
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t-bone walker
sabato 9 aprile 2011
I Grandi del Blues: 29 - Taj Mahal
Henry Saint Clair Fredericks nasce nel 1942, famoso nel blues con il nome di Taj Mahal, suona chitarra, banjo e harmonica.
Il suo blues si miscela alla world music, si accosta a suoni caraibici e africani, in uno stile assolutamente personale, molto bello da ascoltare.
Nasce in una famiglia dove la musica era di casa, la madre cantava in un coro gospel, il padre un arrangiatore e pianista West Indian Jazz (un jazz originario delle Isole Caraibiche molto fedele alla ricerca delle origini della musica nera).
Il piccolo Henry da piccolo ascoltava musica da una radio ad onde corte, e fedele agli insegnamenti familiari, ha sempre cercato di suonare un blues vero,legato alla cultura dei neri americani, un blues moderno ma legato ai canti degli schiavi nei campi di cotone del delta del Mississipi.
A 13 anni inizia a suonare la chitarra e a 16 a lavorare in una fattoria.
Nel 1959 prende il nome di Taj Mahal, in omaggio a Gandhi, il profeta indiano della non violenza, e lascia gli studi di agraria e prende la strada della musica.
Il suo primo gruppo è Taj Mahal & The Elektras.
Nel 1964 forma The Rising Sons con Ry Cooder e Jessie Lee Kincaid, una delle prime band di bianchi e neri insieme, ma non ha successo e si scioglie.
Nel 1993 è uscito un album The Rising Sons Featuring Taj Mahal and Ry Cooder, con le registrazioni mai pubblicate di quel periodo.
Mahal inizia la carriera da solista, suona con Howlin' Wolf, Buddy Guy e Muddy Waters.
Nel 68 incide il suo primo album Taj Mahal, nel 69 The Natch'l Blues e nello stesso anno Giant Step/De Old Folks At Home.
Inizia la collaborazione con i Rolling Stones, che proseguirà negli anni seguenti, e partecipa al film The Rolling Stones Rock and Roll Circus.
Incide per la Columbia 12 album dal 1960 al 1970.
Nel 70 inizia a miscelare il suo Blues con la World Music, inserendo suoni West Indian, Carribbean, Jazz e Reggae.
Nel 72 scrive la colonna sonora per il film Sounder.
Nel 76 lascia la Columbia per la Warner Bros con la quale incide tre album, fra questi molto bello è l'album del 77 Brothers, la colonna sonora del film omonimo.
Inizia un periodo di crisi.
Nel 1981 si trasferisce alle Haway dove forma The Hula Blues Band e nel 88 incide Taj per la Gramavision.
Collabora con Eric Clapton e Etta James e nel 97 torna alla grande vincendo il Grammy Awards per Senor Blues e nel 2000 per Shoutin' in Key.
Taj Mahal è un esperto etnomusicologo, ha studiato per anni il folk Carribbean e West Africa.
La sua musica è un insieme di reggae, calypso (un folk degli schiavi neri di Trinidad), jazz, zydeco (un folk dei creoli della Louisiana), rhythm and blues, gospel e country blues.
I primi album di questa nuova musica sono: Recycling The Blues & Other Related Stuff del 1972 e Mo' Roots del 1974.
La punta massima del suo stile la raggiunge con Kulanjan del 1999.
Un artista nel vero senso della parola, uno studioso che ha analizzato il blues in ogni sua forma, seguendone la storia dai canti africani a quelli di tutti i popoli che arrivarono in America, ognuno portando la sua cultura.
Un insieme di razze e religioni che hanno fatto evolvere il costume e la storia ed hanno consentito agli Stati Uniti di diventare, nel bene e nel male, un paese assolutamente unico.
Da questo mix nasce il blues e tutta la musica moderna.
Taj Mahal in questo ha fatto scuola, il suo blues è da ascoltare, un blues che si è evoluto e, miscelandosi con le più diverse culture, è diventato fresco, attuale, moderno, un mix assolutamente unico e godibile.
Discografia Essenziale
1968 - Taj Mahal
1968 - The Natch'l Blues
1969 - Giant Step/De Ole Folks At Home
1971 - The Real Thing
1971 - Happy Just To Be Like I Am
1976 - Satisfied 'N Tickled Too
1977 - Brothers (Soundtrack)
1983 - Take A Giant Step
1986 - Taj
1997 - Señor Blues
1998 - Sacred Island
1999 - Kulanjan
2000 - Shoutin' In Key
2003 - Hanapepe Dream
2003 - Blues with Feeling
2004 - Etta Baker with Taj Mahal
2005 - Mkutano Meets The Culture Musical Club Of Zanzibar
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domenica 3 aprile 2011
I Grandi del Blues: 28 - Hound Dog Taylor
Theodore Roosevelt Taylor detto Hound Dog (faccia di cane) nasce nel 1915.
Inizia a suonare il piano, diventa chitarrista a 20 anni e musicista a tempo pieno nel 1957.
Si esibisce a Chicago in piccoli locali e spesso all'aperto nella Maxwell Street Market, famosa zona all'angolo con Halsted Street e Roosvelt Road,centro del blues di strada.
E' uno dei primi bluesman ad utilizzare la chitarra elettrica (cosa ancora non comune nel blues di quegli anni), conosciuto anche per la particolarità di avere sei dita nella mano sinistra.
Forma la sua band The HouseRockers con Brewer Phillips seconda chitarra e Ted Harvey, una formazione particolare senza basso, eseguito a turno da una delle due chitarre.
La sua musica era un blues molto duro,con un ritmo di boogie e una chitarra che utilizzava spesso lo slide.
Nel 1970 viene ascoltato per caso da un produttore della Delmark Records Bruce Iglauer che rimane impressionato dalla novità della sua musica.
Iglauer lo propone ma dopo il rifiuto della Delmark che lo ritiene poco commerciale, fonda una sua etichetta la Alligator Records.
Nel 1971 la Alligator pubblica il primo album Hound Dog Taylor and the HouseRockers, inciso live in studio in due notti.
L'album ha successo e Taylor suona con Muddy Waters e Big Mama Thornton.
Il secondo album è del 1973 Natural Boogie e diventa un grande successo.
Lo stesso anno è in tour in Australia e Nuova Zelanda con Freddie King, Sonny Terry e Brownie McGhee.
Non riesce a godersi il successo, arrivato dopo una lunghissima gavetta, nel 1975 muore per un tumore.
Il terzo album Beware The Dog, registrato l'anno prima, esce postumo.
La Alligator pubblicherà ancora Genuine Houserocking Music e Release The Hound, due album celebrativi con bootleg e brani live.
Taylor ha inventato un modo di suonare il blues che è diventato ispirazione sia per l'hard rock che per il punk.
Troppo innovativo per la sua epoca verrà chiamato il Ramones del blues.
Un chitarrista con la mano sinistra a sei dita, di cui uno atrofizzato, che ricorda molto da vicino un altro grande artista Django Reinhardt, il gitano con due dita della mano sinistra atrofizzate in un incendio.
Due artisti completamente diversi, che grazie al loro immenso talento sono riusciti a far dimenticare il loro handicap e,soprattutto nel caso di Django, ad inventarsi letteralmente un modo di suonare la chitarra.
Ascoltare Hound Dog Taylor è sempre una piacevole sorpresa, si ascolta un blues duro molto moderno.
Un precursore non capito nel suo tempo, un artista che arriva al successo dopo quasi 20 anni di gavetta e che riesce a viverlo solo per quattro anni, fermato da un tumore a 60 anni.
Discografia:
1971 Hound Dog Taylor and the Houserockers
1973 Natural Boogie
1976 Beware the Dog (postumo)
1982 Genuine Houserocking Music (bootleg live unrelease)
1992 Live at Joe's Place (live del 1972)
1992 Have Some Fun (live del 1972-1973)
2006 Live in Boston (live del 1973)
Inizia a suonare il piano, diventa chitarrista a 20 anni e musicista a tempo pieno nel 1957.
Si esibisce a Chicago in piccoli locali e spesso all'aperto nella Maxwell Street Market, famosa zona all'angolo con Halsted Street e Roosvelt Road,centro del blues di strada.
E' uno dei primi bluesman ad utilizzare la chitarra elettrica (cosa ancora non comune nel blues di quegli anni), conosciuto anche per la particolarità di avere sei dita nella mano sinistra.
Forma la sua band The HouseRockers con Brewer Phillips seconda chitarra e Ted Harvey, una formazione particolare senza basso, eseguito a turno da una delle due chitarre.
La sua musica era un blues molto duro,con un ritmo di boogie e una chitarra che utilizzava spesso lo slide.
Nel 1970 viene ascoltato per caso da un produttore della Delmark Records Bruce Iglauer che rimane impressionato dalla novità della sua musica.
Iglauer lo propone ma dopo il rifiuto della Delmark che lo ritiene poco commerciale, fonda una sua etichetta la Alligator Records.
Nel 1971 la Alligator pubblica il primo album Hound Dog Taylor and the HouseRockers, inciso live in studio in due notti.
L'album ha successo e Taylor suona con Muddy Waters e Big Mama Thornton.
Il secondo album è del 1973 Natural Boogie e diventa un grande successo.
Lo stesso anno è in tour in Australia e Nuova Zelanda con Freddie King, Sonny Terry e Brownie McGhee.
Non riesce a godersi il successo, arrivato dopo una lunghissima gavetta, nel 1975 muore per un tumore.
Il terzo album Beware The Dog, registrato l'anno prima, esce postumo.
La Alligator pubblicherà ancora Genuine Houserocking Music e Release The Hound, due album celebrativi con bootleg e brani live.
Taylor ha inventato un modo di suonare il blues che è diventato ispirazione sia per l'hard rock che per il punk.
Troppo innovativo per la sua epoca verrà chiamato il Ramones del blues.
Un chitarrista con la mano sinistra a sei dita, di cui uno atrofizzato, che ricorda molto da vicino un altro grande artista Django Reinhardt, il gitano con due dita della mano sinistra atrofizzate in un incendio.
Due artisti completamente diversi, che grazie al loro immenso talento sono riusciti a far dimenticare il loro handicap e,soprattutto nel caso di Django, ad inventarsi letteralmente un modo di suonare la chitarra.
Ascoltare Hound Dog Taylor è sempre una piacevole sorpresa, si ascolta un blues duro molto moderno.
Un precursore non capito nel suo tempo, un artista che arriva al successo dopo quasi 20 anni di gavetta e che riesce a viverlo solo per quattro anni, fermato da un tumore a 60 anni.
Discografia:
1971 Hound Dog Taylor and the Houserockers
1973 Natural Boogie
1976 Beware the Dog (postumo)
1982 Genuine Houserocking Music (bootleg live unrelease)
1992 Live at Joe's Place (live del 1972)
1992 Have Some Fun (live del 1972-1973)
2006 Live in Boston (live del 1973)
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