sabato 26 giugno 2010

02 - Il Classic Rock degli Anni '70



Gli anni settanta si aprirono con una serie di morti eccellenti che, loro malgrado, costituirono un divario fra il rock degli anni sessanta e quello degli anni settanta: Jimi Hendrix nel settembre del 70, Janis Joplin (nella foto accanto) nell'ottobre dello stesso anno e Jim Morrison (nella terza foto) l'anno seguente.



La serie dei lutti era già iniziata nel 1969 con la scomparsa del chitarrista e fondatore dei Rolling Stones, Brian Jones (nella foto accanto).

Queste morti andarono a confermare, come già era avvenuto nel blues ma soprattutto nel jazz,lo strano connubio fra la musica e l'abuso di sostanze come alcool, barbiturici, eroina e cocaina.




Un connubio che andava a materializzare quell'immagine di artista maledetto che sembrava normale negli anni 30, con la nascita del blues e fino agli inizi degli anni 70, passando per quella musica psicadelica che andava a incentivare il consumo di droge leggere, non mortali ma certamente dannose, come la marjuana e LSD.




Una immagine che è costata centinaia di morti, fra i più grandi artisti della musica moderna, e dovuta principalmente all'ignoranza dei danni che l'abuso di tali sostanze comportava.

La storia della musica di quegli anni è un continuo elenco di morti dovuti agli abusi di una vita sregolata, come se essere artisti fosse sinonimo di consuni sfrenati, di alcolizzato o di tossico.


La musica è ben altro, ed essere artisti vuol dire vivere completamente per la propria passione, senza pensare ad altro.



La musica continua a cambiare, arrivando quasi alla perfezione.
Vengono aggiunti nuovi strumenti con nuove sonorità, aumentano le sezioni ritmiche.

L'esempio più classico di questa evoluzione è Carlos Santana, con i suoi ritmi latino americani.








Anche in Inghilterra la sezione ritmica diventa basilare per alcuni nuovi gruppi e anche per i molti che provenivano dagli anni sessanta come i Cream, i King Crimson e i Vanilla Fudge (nella foto accanto).









L'evoluzione di questa parte del rock si ritroverà nei gruppi del cosiddetto hard rock con i Black Sabbath, Thin Lizzy (nella foto accanto), Led Zeppelin, i Queen, Ac/Dc e i Deep Purple.




Gruppi che daranno il via al punk degli anni 80 con le sue infinite varianti, e con una musica che perderà il suo essere poesia, denuncia sociale, lotta politica.
La musica degli anni 80 e dei decenni successivi, che non tratterò in questi miei articoli, diventerà puro intrattenimento e perderà ogni contatto con la realtà.




La musica che oggi si ascolta non deve far pensare, non vuole avere nessun significato e non lo cerca, si ascolta e finisce nel giro di pochi mesi.





Se un ragazzo prende una chitarra per suonare e per cantare con un gruppo di amici, andrà, anche senza volerlo, a ritrovare i brani che si suonavano e cantavano almeno trent'anni prima.

La musica quella con la M maiuscola sembra rimasta a quegli anni, il resto è solo un ripetere all'infinito gli stessi giri e gli stessi riff, rinnovati, modernizzati, computerizzati, ma sempre quelli.

Nostalgia di un periodo?
Forse, ma è nostalgia di un momento magico, durato quarant'anni, dalla nascita del blues negli anni 30, passando per il jazz, al country, fino agli anni 70, nel quale la musica è arrivata al suo massimo possibile, non ripetibile e non riproponibile.

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