domenica 6 giugno 2010

01 - I Grandi Personaggi

Inizio con questo articolo a parlare di artisti che non riesco a catalogare, grandi artisti e grandi personaggi che hanno lasciato un profondo segno non solo nella storia della musica ma in quella del costume e della quotidianetà, fino a diventare parte integrante della storia di questi anni.

Un elenco come sempre assolutamente personale:

01 - Aretha Franklin
02 - Billie Holiday
03 - Cole Porter
04 - Ella Fitzgerald
05 - Frank Sinatra
06 - George Gerswin
07 - Irving Berlin
08 - Ray Charles

01 - Aretha Franklin

Nasce nel 1942 è una delle icone del gospel,del soul e del R&B,giudicata da riviste specializzate come una delle migliori cantanti di sempre.
Bambina prodigio, a solo 14 anni incide il suo primo brano e firma un contratto con la Columbia Records.
Nei primi anni 60 incide Rock-a-Bye Your Baby with a Dixie Melody, ma alla Columbia cantava solo jazz e non riusciva ad esprimere tutto il suo potenziale.

Nel 1967 passa all'Atlantic e le sue incisioni prendono una innovativa venatura soul.
Brani come I Never Loved a Man (The Way I Love You)) influenzarono grandemente lo scenario R&B degli anni a venire, meritandole fin da subito il titolo di The Queen of Soul.

In quegli anni consegue anche notorietà internazionale e diviene motivo di orgoglio per le minoranze di colore americane.

Tra la fine degli anni 60 e gli inizi degli anni 70 il successo fu totale,i suoi dischi spaziavano dal gospel al blues, dal pop al rock and roll alla disco music.

Indimenticabili sono alcune sue cover dei Beatles come Eleanor Rigby, della Band come The Weight, di Simon & Garfunkel come Bridge Over Troubled Water, brani reinterpretati e reinventati di nuovo.
Live at Fillmore West e Amazing Grace sono due dei suoi più famosi albums, il secondo è un doppio live di gospel.

Tra i singoli di successo di quegli anni: Chain of Fools, You Make Me Feel Like a Natural Woman, Think, Baby I Love You, The House That Jack Built e Respect, una cover di Otis Redding che è diventata la sua canzone simbolo.

Nei primi anni 70 la sua musica si addolcisce leggermente senza perdere nulla della sua potenza.

Nel 73 Quincy Jones collabora al suo nuovo album You ma il disco, nonostante il singolo Angel sia diventato un classico della musica soul, non ha fortuna.

Dalla fine degli anni 70 e per tutti gli anni 80 i consensi di critica e pubblico iniziano a calare e la più nota incisione di quegli anni è Freeway of Love del 1985.

Ha continuato ad incidere con un risultato però qualitativamente inferiore alle leggendarie registrazioni degli anni '60.
Oggi vive a Detroit ed è ancora in attività.


02 - Billie Holiday

(1915-1959), nota anche come Lady Day, è stata una delle più grandi cantanti blues e jazz di tutti i tempi.
Il suo vero nome era Eleanora Fagan Gough, lo cambia in omaggio all'attrice Billie Dove, di cui era una grande ammiratrice.
Ebbe un'infanzia molto difficile e travagliata tanto che iniziò a cantare nei night club di Harlem ad appena 15 anni.

Nel 1933, diciottenne, viene scoperta dal produttore John Hammond che le organizza alcune sedute in sala d'incisione con Benny Goodman, da cui viene subito scritturata.
Inizia così una carriera strepitosa che la vede cantare con tutte le leggente del jazz.

Il suo nome è legato ad artisti del calibro di Count Basie e Artie Shaw.
Il rapporto con Lester Young fu particolare, i loro duetti sono parte integrante della storia di questa musica.

Billie Holiday fu tra i primi cantanti neri ad esibirsi assieme a musicisti bianchi, superando le barriere di razza e colore, anche se doveva comunque utilizzare l'ingresso riservato ai neri, e rimanere chiusa in camerino fino all'entrata in scena.


Una volta sul palcoscenico però si trasformava in Lady Day e tutto cambiava, riusciva con il suo coinvolgimento emotivo e la sua voce unica a rendere speciali anche i brani più semplici.

Nei suoi spettacoli portava sempre una gardenia bianca tra i capelli, che divenne il suo segno distintivo.



Nel 47 appare nel musical New Orleans accanto a Luis Armstrong.
Nel 54 è in tournée in Europa.
Nel 56 scrive un'autobiografia, Lady Sings the Blues.

La carriera e la vita di Billie Holiday furono fortemente segnate dalla dipendenza dall' alcool e dalla droga, da relazioni burrascose e da gravi problemi finanziari.


Anche la sua voce ne risentì, e nelle sue ultime registrazioni l'impeto giovanile lascia il posto ad un grande rimpianto.

La morte la portò via molto presto, ad appena 44 anni, per le complicanze di un'epatite.


Il suo impatto sugli altri artisti fu comunque notevole in ogni fase della sua carriera, e anche dopo la morte continuò ad influenzare cantanti come Janis Joplin e Nina Simone.

Tra le canzoni più famose del suo repertorio God Bless the Child (da lei composta), I Loves You Porgy e The Man I Love di George Gershwin, Fine and Yellow e Strange Fruit.
Quest'ultimo brano fu negli anni 40 un inno della protesta per i diritti civili.

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