lunedì 1 giugno 2009

8 - I Grandi del Jazz:Miles Davis

(1926-1991) compositore trombettista, considerato uno dei più influenti, innovativi ed originali e geniali musicisti del xx secolo.
Dotato di uno stile inconfondibile ed una incomparabile gamma espressiva, per quasi trent'anni Miles Davis è stato una figura chiave del jazz e della musica moderna.
Dopo aver preso parte alla rivoluzione del bebop, fu fondatore di numerosi stili: il cool jazz,l'hard bop, il modal jazz,il jazz elettrico o jazz-rock e il fusion.
Le sue registrazioni, assieme agli spettacoli dal vivo dei numerosi gruppi guidati da lui stesso, furono fondamentali per lo sviluppo artistico del jazz. Miles Davis fu e resta famoso sia come strumentista dalle sonorità inconfondibilmente languide e melodiche, sia per il suo atteggiamento innovatore (peraltro mai esente da critiche), sia per la sua figura di personaggio pubblico.
Il suo fu un caso abbastanza raro in campo jazzistico: fu infatti uno dei pochi jazzmen in grado di realizzare anche commercialmente il proprio potenziale artistico e forse l'ultimo ad avere anche un profilo di star dell'industria musicale.
L'opera di capo orchestra è importante almeno quanto la musica che produsse in prima persona e i musicisti che lavorarono nelle sue formazioni, quando non toccarono l'apice della carriera al suo fianco, quasi invariabilmente raggiunsero sotto la sua guida la piena maturità e trovarono l'ispirazione per slanciarsi verso traguardi di valore assoluto.
Dotato di una personalità notoriamente laconica e difficile, spesso scontrosa, accentuata da una voce roca e raschiante, in realtà era una persona timida, gentile e spesso insicura, che utilizzava l'aggressività come difesa.
Come strumentista Davis non fu mai un virtuoso, ma è tuttavia considerato da molti uno dei più grandi trombettisti jazz, non solo per la forza innovatrice della composizione, ma anche per il suo suono, che divenne praticamente un marchio di fabbrica , che in dischi come Kind of blue trova la sua massima espressione.
La sua influenza sugli altri trombettisti fa di Miles Davis un personaggio chiave nella storia della tromba jazz, al pari d Buddy Bolden, Joe King Oliver, Louis Armstrong, Roy Eldridge e Dizzy Gillespie.
Davis fu un vero laboratorio vivente che consentì non solo lo sviluppo di generazioni di musicisti e di nuove tendenze musicali, ma lasciò traccia anche nel costume.
Lasciandosi a volte guidare dal pubblico, e a volte precedendolo, egli non esitò mai a reinventare il suono e la musica per cui era conosciuto, nemmeno dopo il successo del rock, quando passò ad una sonorità totalmente elettrica, sfidando l'opposizione e talvolta l'ostilità della critica.
Il grande carisma dell'uomo, oltre che da una enorme produzione artistica di indiscusso valore, scaturì anche da una attenta costruzione dell'immagine, opportunamente e sapientemente aggiornata nel corso degli anni, sino ad arrivare all'ultimo periodo in cui il vestiario pieno di colore conferiva una certa sacralità e ritualità alle peculiari esibizioni dell'unico musicista che seppe essere allo stesso tempo artista rivoluzionario e profondo e icona della cultura pop e dell'industria dello spettacolo.
All'età di diciassette anni, nel 43 Davis fece la prima esibizione in pubblico con il gruppo di Eddie Randle, dove suonava anche il quasi coetaneo Fats Navarro che trascorse con Davis i primi anni a New York.
Tutto questo fu fondamentale per la sua formazione musicale, anche perché nella sua autobiografia Davis racconta che all'epoca possedeva in tutto tre dischi, uno di Lester Young, uno di Coleman Hawkinse uno di Duke Ellington.
Nel Settembre del 44 dopo il diploma, si trasferisce a New York per studiare ma soprattutto per suonare con Charlie Parker e Dizzy Gillespie.
Il suo apprendistato si svolgeva suonando ogni sera dalle 9 fino alle 5 del mattino con loro e con Thelonius Monk.
Nel maggio del 45 entra per la prima volta in studio d'incisione ma Gillespie abbandona il gruppo di Parker per problemi caratteriali e al suo posto il subentra il giovane Davis.
Alla fine del 48 però i rapporti all'interno del gruppo iniziavano a deteriorarsi, e nello stesso anno Davis forma con Gil Evans un gruppo insolito, un nonetto con tuba e corno francese.
Con questo gruppo incide un album Birth of the Cool che diede il nome alla corrente detta appunto cool jazz.
Gli inizi degli anni 50 sono il primo periodo di graduale sparizione dalle scene di Miles, che fu per diversi anni debilitato da una seria dipendenza dall'eroina e dall’alcool.
Nel 1954 riuscì a vincere la fase acuta della dipendenza con l'aiuto e l'incoraggiamento di suo padre.
In seguito, per evitare ricadute, si isolò completamente dal suo ambiente per diversi mesi: si tenne lontano dalla scena di New York fino a che fu quasi completamente libero dalla tossicodipendenza.
Nonostante questi problemi, tra il 1950 e il 1954 Miles ebbe una copiosa produzione discografica e collaborò con molti importanti musicisti.
Questi dischi fotografano bene la personalità artistica di Miles nel corso di un periodo che potrebbe apparire oscuro, e che fu invece formativo e scintillante per quello che riguarda la parte artistica: come compositore, conclusa l'esperienza iniziata con i complessi arrangiamenti di Birth of the Cool, preferisce strutture armoniche semplici a cui sovrappone melodie lineari e aggraziate, che permettono una grande libertà di variazione in sede di esecuzione, come solista mette a punto il materiale che per molti anni elaborerà e sfrutterà nei suoi assoli, come nella title track di Walkin' e le due versioni di Bag's Groove.
Allo stesso modo, Miles affina il suo approccio alle ballad, che saranno il suo cavallo di battaglia fino a quando, all'inizio degli anni '80, deciderà di non suonarle più.
Per il suo ritorno alla ribalta, Miles dovette attendere il Festival di Newport del 1955 dove ottiene un grande successo con il suo leggendario assolo su Round Midnight accompagnato al piano da Thelonious Monk.
Nel 1955 forma un quintetto con John Coltrane.
E' con questo gruppo che consolida il suo suono limpido, privo di vibrato, molto spesso ammorbidito dall'uso di una sordina Harmon, con un fraseggio rilassato.
Questa sonorità è così caratteristica da far classificare come "davisiano" ogni trombettista che vi si avvicini anche occasionalmente.
Nel 1957 scioglie il gruppo per i soliti problemi legati alla droga, lo riformerà l’anno dopo e con la presenza di Cannonball Adderly incide il suo capolavoro l’album Milestones.
Nel 1959 incide Kinfd of Blue, un album che rivoluzionerà il jazz e che inaugura il modale.
Durante la prima parte degli anni 60 Miles non fu mai senza un gruppo e continuò a incidere album di successo ma gli mancava tuttavia un gruppo stabile che facesse da veicolo sicuro all'impronta stilistica che stava perseguendo.
Nel 1963 formò un nuovo quintetto con il quale incide lo stesso anno Seven Steps to Heaven e My Funny Valentine l’anno dopo, poi Four & More e In Europe nel 1964.
Questi album, che sono spesso considerati di transizione, sono il canto del cigno dell'hard bop.
Seguirono, tra il 1966 e il 1968, altre produzioni di ottimo livello: Miles Smiles,Sorcerer, Nefertiti, Miles in the Sky e Files de Kilimanjaro, che vedono, negli ultimi due lavori, l'inserimento di strumenti elettrici (pianoforte, chitarra e basso) in un chiaro anticipo della fase fusion della carriera artistica di Davis.
Nel 1965 riprendono i problemi con la droga, dalla quale non era mai uscito completamente.
Alla fine degli anni 60 incide In a Silent Way e Bitches Brew, che fondendo per la prima volta alla perfezione il jazz con il rock, pongono le basi di un genere che sarà conosciuto semplicemente come fusion.
Fu il primo disco d'oro di Davis e vendette più di mezzo milione di copie, proiettando Miles tra le stelle della scena rock.
Iniziò a partecipare ai grandi concerti allora in voga, come il concerto al Fillmore di San Francisco con i Grateful Dead.
Partecipò anche a concerti con Carlos Santana e Steve Miller, accettando ingaggi ridotti pur di poter prendere parte a questo tipo di eventi.
Tra gli appassionati di jazz, furono molti ad accusare Davis di essersi venduto, e i suoi accresciuti guadagni furono indicati come prova.
Nel 70 Miles prese parte al più grande festival rock della storia, quello dell'Isola di Wight, davanti a 600.000 spettatori.
Durante il concerto si accorda con Jimi Hendrix per un progetto discografico, purtroppo l'idea non vedrà mai la luce per la morte prematura del grande chitarrista.
Nel 1975 Miles iniziò a ridurre la sua produzione discografica, era tormentato da diversi malanni: diabete, artrite (a causa della quale dovette farsi sostituire l'anca nel 1976), ulcera e problemi renali.
Era depresso e aveva ricominciato a drogarsi (soprattutto cocaina, marijuana e narcotici) e beveva in maniera smisurata.
I suoi concerti di quegli anni venivano regolarmente stroncati anche da critici che lo avevano sempre sostenuto.
La fusion che egli aveva inventato dilagava, ma (come già era accaduto per il cool jazz) non gli pareva giusto come molti dei suoi ex musicisti ne godessero i frutti e gli pareva di non ricevere abbastanza riconoscimenti (benché guadagnasse più di mezzo milione di dollari all'anno, una somma enorme per l'epoca).
Miles Davis si ritirò dalle scene e smise di studiare ed esercitarsi.
I cinque anni che seguirono furono un periodo di totale dipendenza dalla droga, dal sesso, dai comportamenti psicotici e dal graduale, crescente isolamento, che lo portarono lontano da tutto e da tutti.
La sua assenza fece clamore e la sua leggenda crebbe.
Nel 1981 torna alla musica ma è l’ombra di sè stesso anche se i suoi album ottengono comunque un buon successo commerciale.
Davis continua a suonare fino agli ultimi anni della sua vita, con formazioni in costante avvicendamento.
Nell'estate del 1991, i suoi amici ed ex collaboratori organizzarono per lui un grande concerto nel corso del quale, per la prima volta dopo anni, accetta di suonare di nuovo i pezzi che lo avevano reso famoso ai tempi dei due quintetti.
Il 28 settembre 1991 un attacco di polmonite, a cui le complicazioni dovute al diabete fecero seguire due infarti, lo stroncò all'età di 65 anni
Nel 1992 uscì, postumo, l'album Doo-bop, il "canto del cigno", dove per l'ennesima volta Miles si avvicinava a un nuovo genere musicale, l' Acid Jazz (un jazz che si miscela al funk, hip hop e rap).

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