giovedì 21 maggio 2009
Il Jazz:prefazione
Il jazz è caratterizzato dalla preminenza dell'interprete sul compositore e da un forte ricorso all'improvvisa- zione e dall'uso delle blue note.
Nasce come musica di intrattenimento di dubbia reputazione, si dice nata nei bordelli di New Orleans, ma arrivò ad occupare il posto d’onore fra i generi leggeri tra gli anni 20 e 30 nell'era dello Swing.
I caratteri di musica d'arte che erano presenti fin dagli inizi andarono accentuandosi per diventare dominanti ed essere riconosciuti attorno agi anni 50, quando gli anni dei grandi successi commerciali erano ormai finiti.
Fin dagli inizi l'interpretazione jazzistica ha sempre posto un grande accento sull'espressività, e, nel corso degli anni, anche sul virtuosismo strumentale.
Caratteristica peculiare della musica jazz è senza dubbio l'improvvisazione ,che partendo dalla semplice variazione sul tema iniziale, ha assunto via via sempre maggiore importanza, fino ad assumere, nella forma che fu chiamata Free Jazz la completa preminenza sul tema.
La formazione jazzistica moderna tipica è costituita da un gruppo musicale di dimensioni limitate.
La combinazione più frequente è il quartetto costituito da una sezione ritmica composta da batteria, basso e pianoforte e da una solista sassofono o tromba. Nell'ambito della piccola formazione sono possibili e frequenti una gran varietà di cambiamenti, per quello che riguarda la consistenza numerica, si trovano esempi di performance solistiche (spesso, ma non sempre, si tratta di pianoforte solo), fino ad arrivare al nonetto formazione che comincia già ad assumere caratteristiche orchestrali.
Si hanno anche diverse combinazioni per quello che riguarda la qualità degli strumenti coinvolti: si hanno esempi di jazz suonato solista con la maggior parte degli strumenti orchestrali, perfino oboe e arpa.
Le formazioni jazzistiche orchestrali, che entrarono in crisi profonda alla fine degli anni 30, sono oggi abbastanza rare, soprattutto a causa delle difficoltà economiche e organizzative collegate alla gestione di un complesso che comprende molte decine di musicisti.
Per lungo tempo territorio privilegiato dei musicisti afro americani il jazz è oggi suonato, composto e ascoltato ovunque in tutto il mondo come una nuova musica colta.
Se questo è vero soprattutto nel mondo occidentale, è anche vero che le esplorazioni delle radici musicali africane intraprese a partire dagli anni 60 e i contatti tra culture e stili diversi hanno contribuito a creare molti tipi di jazz, che vanno dalla tradizionale performance per piccolo ensemble, derivato dalle esperienze boppistiche, alla creazione di sonorità insolite che nascono dall'insieme di diverse tradizioni musicali.
Nasce come musica di intrattenimento di dubbia reputazione, si dice nata nei bordelli di New Orleans, ma arrivò ad occupare il posto d’onore fra i generi leggeri tra gli anni 20 e 30 nell'era dello Swing.
I caratteri di musica d'arte che erano presenti fin dagli inizi andarono accentuandosi per diventare dominanti ed essere riconosciuti attorno agi anni 50, quando gli anni dei grandi successi commerciali erano ormai finiti.
Fin dagli inizi l'interpretazione jazzistica ha sempre posto un grande accento sull'espressività, e, nel corso degli anni, anche sul virtuosismo strumentale.
Caratteristica peculiare della musica jazz è senza dubbio l'improvvisazione ,che partendo dalla semplice variazione sul tema iniziale, ha assunto via via sempre maggiore importanza, fino ad assumere, nella forma che fu chiamata Free Jazz la completa preminenza sul tema.
La formazione jazzistica moderna tipica è costituita da un gruppo musicale di dimensioni limitate.
La combinazione più frequente è il quartetto costituito da una sezione ritmica composta da batteria, basso e pianoforte e da una solista sassofono o tromba. Nell'ambito della piccola formazione sono possibili e frequenti una gran varietà di cambiamenti, per quello che riguarda la consistenza numerica, si trovano esempi di performance solistiche (spesso, ma non sempre, si tratta di pianoforte solo), fino ad arrivare al nonetto formazione che comincia già ad assumere caratteristiche orchestrali.
Si hanno anche diverse combinazioni per quello che riguarda la qualità degli strumenti coinvolti: si hanno esempi di jazz suonato solista con la maggior parte degli strumenti orchestrali, perfino oboe e arpa.
Le formazioni jazzistiche orchestrali, che entrarono in crisi profonda alla fine degli anni 30, sono oggi abbastanza rare, soprattutto a causa delle difficoltà economiche e organizzative collegate alla gestione di un complesso che comprende molte decine di musicisti.
Per lungo tempo territorio privilegiato dei musicisti afro americani il jazz è oggi suonato, composto e ascoltato ovunque in tutto il mondo come una nuova musica colta.
Se questo è vero soprattutto nel mondo occidentale, è anche vero che le esplorazioni delle radici musicali africane intraprese a partire dagli anni 60 e i contatti tra culture e stili diversi hanno contribuito a creare molti tipi di jazz, che vanno dalla tradizionale performance per piccolo ensemble, derivato dalle esperienze boppistiche, alla creazione di sonorità insolite che nascono dall'insieme di diverse tradizioni musicali.
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